Modello 231

Il Consiglio di Amministrazione della Società ha adottato il proprio Modello 231, comprensivo del Codice Etico, ed istituito l’Organismo di Vigilanza.

Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ha introdotto nell’ordinamento italiano un complesso regime sanzionatorio che configura forme di responsabilità amministrativa degli enti/istituzioni per reati commessi nel loro interesse o a loro vantaggio da soggetti in posizione apicale ovvero da soggetti sottoposti all’altrui direzione.

La Società - sensibile all’esigenza di assicurare condizioni di correttezza e di trasparenza nella conduzione degli affari e delle attività aziendali, a tutela della propria posizione e immagine nonché delle aspettative dei propri azionisti e del lavoro dei propri dipendenti – ha ritenuto conforme alle proprie politiche aziendali procedere alla definizione ed all’attuazione di un proprio Modello organizzativo, di gestione e controllo (in breve Modello 231).

Con delibera del 6 luglio 2009, il Consiglio di Amministrazione della Società ha adottato il proprio Modello 231, comprensivo del Codice Etico, ed istituito l’Organismo di Vigilanza, previsti dal D.Lgs. 231/2001.

Il Modello 231 della Società ha in particolare l’obiettivo di:

  • rendere consapevoli tutte le persone facenti parte della struttura aziendale, sia di governo sia esecutiva, che eventuali comportamenti illeciti possono comportare sanzioni penali ed amministrative sia per il singolo che per l’azienda;
  • garantire la correttezza dei comportamenti dell’azienda e delle persone che la rappresentano, nel completo rispetto della normativa esterna ed interna;
  • rafforzare meccanismi di controllo, monitoraggio e sanzionatori atti a contrastare la commissione di reati;
  • enfatizzare le scelte in materia di conformità, di etica, di trasparenza, di correttezza da sempre perseguite dalla Società.

L’Organismo di Vigilanza, composto da tre membri, svolge importanti compiti ai fini dell’esenzione della responsabilità amministrativa; in particolare, deve:

  • vigilare sull’effettività del Modello 231, verificando la coerenza tra i comportamenti concreti ed il Modello 231 deliberato;
  • valutare l’adeguatezza del Modello 231, ossia la sua reale capacità di prevenire i comportamenti non voluti;
  • definire e comunicare alle strutture aziendali i flussi informativi che debbono essergli inviati;
  • promuovere idonee iniziative per la diffusione della conoscenza e della comprensione dei principi del Modello 231.

L’Organismo di Vigilanza, è composto da:

  • Avv. Martina Gaiardo, Presidente
  • Avv. Zeno Perinelli
  • Dott. Fabio Scudiero

 

 

Segnalazione di illeciti

Il whistleblowing è uno strumento attraverso il quale i dipendenti di una organizzazione, pubblica o privata, segnalano a specifici individui o organismi (compresi organi di polizia e autorità pubbliche) un possibile illecito o qualunque condotta irregolare, commessa da altri soggetti appartenenti all’organizzazione.

La Legge 30 novembre 2017, n. 179 “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o di irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato” ha regolamentato questo strumento prevedendone l’adozione sia per la prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione (L. 190/2012) che per l’efficace attuazione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo al sensi del D.Lgs. 231/2001 (“modelli 231”).

Nello specifico, la legge rafforza i meccanismi di tutela del segnalante contro eventuali azioni ritorsive nei suoi confronti prevedendo misure sanzionatorie importanti, oltre alla nullità di atti discriminatori di licenziamento o mutamento di mansioni.

Il D.Lgs. 10 marzo 2023 n. 24, in vigore dal 15 luglio 2023, riguardante “la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali” ha sostituito le disposizioni in materia previste dalla L. n. 179/2017 per il settore pubblico e dal D.Lgs. n. 231/2001 per il privato e costituisce la normativa di attuazione della Direttiva Europea in.1937/2019 in materia di whistleblowing,

La norma prevede l’obbligo di predisporre i canali di segnalazione interna a disposizione dei soggetti di cui all’art.3 del D.lgs. 24/2023 (ad esempio dipendenti, tirocinanti, ex dipendenti, ecc..)  al fine di segnalare violazioni di disposizioni nazionali o dell'U.E. che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato.

La Società ha predisposto la nuova procedura che fornisce indicazioni operative in merito a soggetti, oggetto, contenuti, destinatari e modalità di trasmissione delle segnalazioni di illeciti e irregolarità descrivendo le forme di tutela contro ritorsioni e discriminazioni.

La procedura integra il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e il Modello 231 della Società.

I soggetti tutelati dalla procedura sono:

  • i dipendenti della Società, nonché i lavoratori e i collaboratori delle imprese fornitrici, i consulenti, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e i loro collaboratori;
  • i tirocinanti, gli ex dipendenti e le persone che non lavorano ancora per la Società ma che hanno acquisito informazioni durante le fasi di selezione o di prova;
  • le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione della Società, nonché le persone che esercitano la gestione e il controllo della stessa.

L’oggetto della segnalazione comprende:

  • illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;
  • condotte illecite rilevanti ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, o violazioni dl modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 integrato ex L.190/2012;
  • illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’U.E. relativi a settori tra i quali  appalti pubblici, servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.

La norma non si applica alle contestazioni, rivendicazioni o richieste legate ad un interesse di carattere personale della persona segnalante, che attengono esclusivamente ai propri rapporti individuali di lavoro o di impiego, ovvero attinenti ai propri rapporti - di lavoro – con le figure gerarchicamente sovraordinate.

Il destinatario della segnalazione è il team - denominato Gruppo WB - composto dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) e dall’Organismo di Vigilanza (OdV).

La modalità preferenziale per l’inoltro della segnalazione prevede i seguenti passi:

  • lettura dell’ Informativa sul trattamento di dati personali - WB ;
  • invio da un dispositivo non connesso alla rete aziendale della segnalazione mediante la piattaforma dedicata raggiungibile all’indirizzo segnalazioni.tndigit.it; sono ammesse segnalazioni anonime, purché il loro contenuto sia adeguatamente circostanziato (chiaro, preciso e completo);
  • rilascio al segnalante di un Key code per monitorare lo stato della segnalazione ed interloquire con i componenti del Gruppo WB.

In alternativa è possibile inoltrare il modulo di supporto compilato ( 231-MD-WB 02.1 Segnalazione illeciti231-MD-WB 02.1 Segnalazione illeciti ) e la eventuale documentazione a corredo con le seguenti modalità:

  • segnalazione mediante il servizio postale, con busta chiusa contrassegnata come “RISERVATA”,
  • segnalazione diretta al RPCT, all’OdV o a entrambi.

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La segnalazione - qualora ricorrano le condizioni stabilite all'art. 6 del D.Lgs. n. 24/2023 - può essere effettuata all’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC) che ha messo a disposizione appositi canali di comunicazione: Segnalazione di condotte illecite - whistleblowing

Nel caso in cui la segnalazione riguardi comportamenti o irregolarità poste in essere dal RPCT, la stessa andrà effettuata esclusivamente ad ANAC tramite la piattaforma disponibile sul sito istituzionale della stessa.