Intervista a Francesca Paolucci, responsabile dell'area Innovazione e divulgazione tecnologica di Trentino Digitale

IrriTre: l'intelligenza innova l'agricoltura

Francesca Paolucci ritira il premio Digital Sustainability Award 2025 assegnato a IrriTre
Francesca Paolucci ritira il premio Digital Sustainability Award 2025 assegnato a IrriTre

L’assegnazione al progetto IrriTre del Digital Sustainability Award 2025 conferma che la ricerca applicata e soluzioni tecnologiche a forte impatto innovativo possono davvero fare la differenza per il territorio. Emergendo tra oltre 60 candidature, valutate da una giuria di esperti, IrriTre non è solo una piattaforma tecnologica: è un esempio concreto di come l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things possano rispondere a una delle sfide più urgenti del nostro tempo, la gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura.

Lanciato nel 2023 per gestire in modo più efficiente l’irrigazione, il progetto è stato recentemente esteso a tre nuove aree del Trentino – l’Asta dell’Adige, la Vallagarina e la Valle di Cembra, oltre a Val di Non e Valle dei Laghi – dopo i risultati positivi ottenuti nel primo anno. IrriTre entra quindi nel cuore dell’agricoltura trentina, in settori quali la viticoltura e la frutticoltura, strategici per l’economia trentina. La piattaforma integra migliaia di dati raccolti da sensori IoT, immagini satellitari e modelli di intelligenza artificiale per trasformare l’irrigazione da una pratica basata su turni fissi a una gestione “attiva”, calibrata sulle reali esigenze delle colture sulla base di variabili quali il terreno, le condizioni meteo e la tipologia delle coltivazioni.

Ne parliamo con Francesca Paolucci, responsabile dell’area Innovazione e divulgazione tecnologica di Trentino Digitale e coordinatrice del progetto per conto della società pubblica di sistema. Trentino Digitale ha implementato l’infrastruttura in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e la Fondazione Edmund Mach.

Come nasce l’idea di applicare l’intelligenza artificiale all’agricoltura? Qual è il contesto che ha portato alla nascita di IrriTre?

Il progetto nasce nel 2023 per rispondere a un’urgenza reale: proteggere le risorse idriche in un settore cruciale come l’agricoltura. La Provincia autonoma di Trento ha creduto in questa visione e ha saputo valorizzare le eccellenze e le competenze presenti nel sistema trentino. L’innovazione e la tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale, acquistano un senso più profondo quando contribuiscono concretamente a migliorare la vita e la società. In questo caso, rendono possibile risparmiare acqua e rispettare l’ambiente, due obiettivi fondamentali per il futuro dell’agricoltura.

Qual è stato il ruolo di Trentino Digitale nello sviluppo di IrriTre e quali competenze interne sono state mobilitate?

Trentino Digitale ha da sempre un ruolo di partner di riferimento nell’erogazione di servizi sia infrastrutturali che applicativi a favore della pubblica amministrazione trentina. Anche in questa occasione abbiamo partecipato in maniera convinta alla sfida progettuale. Abbiamo coinvolto sia personale esperto, che rappresenta un punto fermo nello sviluppo dei progetti, sia risorse giovani che hanno portato il loro entusiasmo e i nuovi punti di vista, tipici di chi ha appena concluso il proprio processo formativo. Questa combinazione di esperienza e nuove energie è stata fondamentale per il successo del progetto.

Quali sono gli elementi più innovativi del sistema? Come funziona l’integrazione tra sensori IoT, dati satellitari e intelligenza artificiale?

In questo progetto convergono molte discipline e molte competenze. Migliaia di dati, rilevazioni e serie storiche vengono raccolti dalla sensoristica IoT installata in campo e trasmessi tramite la rete LoRaWAN nei data center di Trentino Digitale, dove sono elaborati insieme ad altri dati, come quelli meteorologici.

Questi dati vengono resi disponibili sulla piattaforma per l’utente finale in modo semplice e intuitivo, insieme ai consigli irrigui elaborati dalla Fondazione Edmund Mach attraverso algoritmi fisici e alle previsioni della Fondazione Bruno Kessler basate su algoritmi di intelligenza artificiale. L’obiettivo è trasformare i dati in informazioni utili per ottimizzare l’uso della risorsa acqua, sempre più preziosa e fragile.

Quali sono state le principali sfide tecniche affrontate nello sviluppo della piattaforma?

Questo progetto, che coinvolge tutte le aree aziendali, rappresenta una sfida importante per Trentino Digitale. Non si tratta solo di sviluppare una piattaforma, ma di progettare e realizzare un nuovo tipo di infrastruttura di rete, studiare nuove componenti per gestire una mole significativa di dati, integrare software esterni delle fondazioni partner e condurre un ampio lavoro di sviluppo.

Nonostante l’ampiezza del contesto, i colleghi hanno affrontato il progetto con professionalità, proattività, studio e positività, focalizzandosi sull’innovazione e, al contempo, sulla stabilità e fruibilità del servizio.

A che punto siamo del progetto? Quali saranno i prossimi sviluppi?

Il progetto, che doveva chiudersi quest’anno, è stato esteso, su richiesta della Provincia, sia in termini di tempo che di sperimentazione, con l’inserimento di tre nuove zone del Trentino, per un totale di sei aree coperte. Questa diversificazione territoriale permetterà di testare il sistema in condizioni eterogenee, affinare l’infrastruttura informativa e valutare l’estensione del servizio ad altri consorzi irrigui. L’obiettivo è continuare a crescere e consolidare il sistema su tutto il territorio provinciale.

La collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e la Fondazione Edmund Mach è centrale. Come si è strutturato il lavoro con i partner?

La necessità di coinvolgere competenze diverse, la voglia di accettare la sfida e il desiderio di conseguire risultati concreti sono stati il tratto comune tra tutti i partecipanti del progetto. Forti di storie differenti, di saperi complementari e di nuove curiosità, abbiamo lavorato in sinergia e con spirito costruttivo. Questa collaborazione tra enti diversi del sistema trentino è uno dei punti di forza del progetto.

Quali benefici concreti potrà portare IrriTre al settore agricolo?

I benefici specifici rispetto alla gestione idrica si stanno già configurando e sono sicura che si evidenzieranno ancora di più nei prossimi anni, con il coinvolgimento sempre più esteso dei consorzi irrigui, veri beneficiari del progetto. Ma non dobbiamo dimenticare i benefici indotti: una maggiore conoscenza nell’utilizzo delle nuove tecnologie, la possibilità di estendere l’esperienza ad altri contesti e un gruppo di lavoro coeso che può guardare avanti con soddisfazione.

Il Digital Sustainability Award 2025 della Fondazione per la Sostenibilità Digitale riconosce l’impatto di IrriTre sul territorio. Cosa ha differenziato il progetto trentino dagli altri candidati?

IrriTre incarna la trasformazione digitale sostenibile, usando la tecnologia per un impatto ambientale e sociale positivo. Il progetto non si limita a digitalizzare un processo agricolo, ma lo reingegnerizza in chiave sostenibile attraverso un uso intelligente dei dati.

La sua coerenza si manifesta nel promuovere la sostenibilità attraverso la riduzione del consumo idrico con intelligenza artificiale e IoT, nell’abilitare decisioni informate trasformando i dati in conoscenza strategica, e nel realizzare un’infrastruttura pubblica aperta che favorisce la governance della risorsa idrica più equa e trasparente. Questo approccio sistemico ha fatto la differenza.

In sintesi, il premio rappresenta una conferma di rilevanza nazionale che valorizza la risorsa più preziosa del territorio, l’acqua, unendo innovazione, risparmio ed efficienza. IrriTre dimostra – e tengo a ribadirlo – che quando ricerca, tecnologia e territorio lavorano insieme, i risultati possono essere straordinari. E replicabili.

11 dicembre 2025